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Lettera aperta al legislatore

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Caro legislatore, Ti scrivo su consiglio del mio legale, che a fronte di alcune mie domande si è arreso e mi ha detto che solo Tu puoi rispondermi.

 

Sono una associazione sportiva dilettantistica, regolarmente iscritta al registro Coni che a suo tempo si iscrisse anche nel registro delle associazioni di promozione sociale. Debbo decidere se entro il 31 marzo fare o meno l’assemblea di approvazione delle modifiche di statuto necessarie per l’iscrizione al Runts e mantenere o meno la doppia natura.

 

Ho chiesto quindi ulteriori informazioni.

 

 Avevo affittato un capannone industriale per fare i mei corsi di ginnastica e non potevo permettermi di versare il contributo al Comune per il cambio di destinazione d’uso dell’immobile. Per ovviare mi suggerirono di diventare aps così avrei potuto fare attività in qualsiasi immobile, indipendentemente dalla sua destinazione d’uso.

 

Il mio avvocato mi dice che l’agevolazione ora, ai sensi dell’art. 71 del codice del terzo settore, in seguito cts, è riservata alle attività “non di tipo produttivo”. Vorrei sapere: organizzare per una aps dei corsi sportivi in un immobile industriale significa utilizzo di tipo produttivo, quindi vietato o no? Sono comunque in regola con il mio Comune? Silenzio dal mio professionista.

 

Il mio avvocato mi ha detto che debbo assicurare tutti i volontari che svolgono in via continuativa attività per me ai sensi dell’art. 18 cts, anche per la responsabilità civile. Copertura ulteriore rispetto a quello che offro, con il tesseramento federale (morte e invalidità permanente ex art. 51 l. 289/02) ai miei iscritti. Sono andato dal mio assicuratore che mi ha chiesto quale sia il massimale da coprire. L’ho chiesto al mio avvocato che mi ha detto che non lo sa perché non è stato ancora emanato a 4 anni dall’entrata in vigore del cts il decreto attuativo previsto dal secondo comma dell’art. 18.

 

Mi ha poi parlato del rapporto che ci dovrà essere ai sensi del combinato disposto di cui agli artt. 35 e 36 del cts; come aps dovrò avvalermi “in modo prevalente dell’attività di volontariato dei propri associati” e che i lavoratori impiegati (tra i quali andranno ricompresi i soggetti che percepiscono i compensi sportivi) non potranno essere superiori al 50% dei volontari o al cinque per cento del numero degli associati.

 

Ma chi sono i volontari in una asd se come tali ai sensi dell’art. 17 dovrò ritenere coloro i quali svolgono tale attività “esclusivamente per fini di solidarietà”? I miei lo fanno perché vogliono giocare loro e se ne fregano degli altri.  E come faccio se la maggioranza dei miei associati (tecnici e atleti) percepisce compensi sportivi? Anche su questo il mio legale tace.

 

Ai sensi dell’art. 16 cts ai miei lavoratori dovrei garantire i trattamenti economici previsti dai contratti collettivi. Ma come faccio a determinare il compenso per i miei atleti agonisti se nessun CCNL li prevede? Silenzio del mio consulente.

 

Avrei voluto una volta attivato il Runts, chiedere la personalità giuridica ai sensi dell’art. 22. Ma anche qui il mio avvocato ha detto che è meglio aspettare perché con la riforma dello sport potrei ottenerla ugualmente senza dover dimostrare neanche il patrimonio minimo di 15.000 euro.

 

Ho la fortuna che alcuni genitori di miei atleti hanno aziende che sponsorizzano la mia attività. Questi proventi, uniti ad un po’ di bevande e di materiale sportivo venduto, di biglietti del saggio di fine anno, arrivano al 60 per cento del totale delle mie entrate. Il mio avvocato mi ha detto che sulla base della bozza di decreto (anche questo non ancora ufficiale) sull’art. 6 cts dovrò ridurre del 30 per cento questi ricavi perché, stando ai si dice, non dovrebbero superare il 30%. E che “forse” l’attività potrebbe essere ritenuta di “impresa” con conseguente iscrizione anche alla Camera di commercio e natura commerciale di tutta l’attività.

 

Ho chiesto di spiegarmi la parte fiscale e mi ha detto sia che non è ancora definitiva sia come ets (manca l’autorizzazione UE) che come asd (anche la riforma dello sport potrebbe contenere modifiche al regime fiscale che al momento non possiamo conoscere non essendo in Gazzetta Ufficiale).

 

In più, mi ricordava il mio legale, dovrò inviare tutta la documentazione (statuti, verbali, attività svolta, tesserati) sia al registro Coni che al Runts. Quando ho chiesto perché, mi ricordavo che esisteva una norma per la quale la Pubblica Amministrazione non mi poteva richiedere dati di cui fosse già in possesso il mio avvocato non ha saputo rispondermi.

 

A questo punto, mi rispondi tu o mi consigli di cambiare avvocato?

 


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